Il Trentino: un paesaggio per gli uomini

Torna il Festival dell’etnografia del Trentino, il popolare evento di primavera 

La quarta edizione del Festival dell’etnografia del Trentino, il popolare evento di primavera che già da qualche anno anima l’antico monastero di San Michele con le proposte culturali del territorio, è pronta a entrare nel vivo.

Tre giorni, dal 15 al 17 aprile, che quest’anno porranno al centro il tema del paesaggio quale luogo di incontro e interazione tra uomo e natura. L’inizio è previsto venerdì 15 alle 20.30 con  La coralità alpina del Trentino. La nascita di una tradizione, conferenza di Claudio Martinelli, dirigente Servizio attività culturali, Provincia autonoma di Trento, seguito dal Concerto del Coro Monte Peller, Cles, diretto dal M° Alberto Lorenzoni, in collaborazione con la Federazione Cori del Trentino. 

Nell’ambito di Cultura Informa, oggi (13 aprile) hanno raccontato le specificità dell'iniziativa Giovanni Kezich, Direttore Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina; Paola Matonti, Presidente Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina; Francesco Penner, Unità Viticoltura Fondazione Edmund Mach; Francesco Gubert, Esperto delle filiere agro-zootecniche; Michele Trentini, Funzionario MUCGT, responsabile del programma cinematografico; Elio Srednik, Presidente Federazione Circoli Culturali e Ricreativi del Trentino; Diego Salizzoni, Ecomuseo della Judicaria, in rappresentanza Rete Ecomusei; Paolo Bergamo, Presidente della Federazione Cori del Trentino.

Ad aprire è stata Matonti, che ha posto parlato di “un’iniziativa che vuole richiamare l’attenzione sulla relazione tra popolazione e territorio, con riferimento agli usi e costumi che hanno formato le tradizioni e consolidato i valori che sono strettamente legati al sentire di una popolazione e di un territorio. Importante, in questo senso, la collaborazione con gli ecomusei, quindi una visione panoramica più approfondita per valorizzare l’ampio bagaglio culturale a disposizione".

Kezich ha esordito richiamando “la consuetudine dell’importante appuntamento primaverile, molto gradito dalla gente, che in una sorta di passa parola ha premiato l'iniziativa intervenendo sempre più numerosa. Da mercatino di Pasqua a corte degli artigiani a festival degli ecomusei, l’iniziativa si è consolidata nel festival dell’etnografia che intende richiamare nell’idea i diversi altri festival tematici italiani. Si vuole portare l’attenzione del pubblico sull’etnografia, una parola sempre un po' oscura, ostica, ma che altro non è se non lo studio delle tradizioni popolari – precisa -. Il tema di quest’anno è in linea con alcune iniziative importanti sul paesaggio intraprese in sede Unesco e Icom. Attorno a ciò si è sviluppata una progressione di attività e di interessi, dell’incontro nel 2014 a Siena, in cui è stata messa in atto una Carta che individua nei musei dei luoghi imprescindibili per lo  studio, la valorizzazione, la tutela e anche l’accesso al paesaggio".

Bergamo è poi intervenuto sul concetto di “paesaggio sonoro” e sulla candidatura della Coralità alpina del Trentino per l’iscrizione nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, istituita dall’Unesco. In proposito, la richiesta è stata accolta dalla commissione e dal Ministero dei beni culturali, si è in attesa della decisione definitiva di Unesco.

Srednik si è soffermato sull’importanza dei gruppi e delle tradizioni folk del trentino, mentre Salizzoni ha ribadito il ruolo degli ecomusei quali “realtà territoriali che cercano di stimolare la comunità a valorizzare il patrimonio. Il clima di festa del festival diventa occasione per scambiare saperi e idee, nella volontà di guardare al passato puntando al valore aggiunto di proporre visioni future".

Penner, tra le altre cose, ha ricordato il motto della Fondazione Mach “tradizionalmente innovativi”, quale spinta al futuro nel rispetto delle radici mentre Gubert intende creare un’opportunità per “ragionare su cosa c'è dietro il prodotto formaggio. Parlerò di prato, di pascolo, ma anche di fieni da ‘annusare’ per restituire l'idea di territorialità, per riportare l'attenzione sull'erba - aggiunge”.

Il programma cinematografico, infine, è stato illustrato da Trentini che ha passato in rassegna i quattro film che saranno proiettati, offrendo una panoramica sul paesaggio da vari punti di vista.

 “I primi due focus – spiega – saranno sulla Valle di Cembra con Coraggio coscritti e Contadini di montagna. Con Rapsodia pugliese. L’importanza di una torre, ci sposteremo quindi alle architetture e filiere agroalimentari pugliesi, mentre con Life in paradise approderemo in un piccolo paese della Svizzera - conclude".  


13/04/2016