Occidente e Islam: il dialogo NON è un’utopia
Dalla violenza politica al ruolo delle donne, per sfatare i pregiudizi e aprire un dialogo con l'Occidente: questi i temi che affronterà Tariq Ramadan
Le prenotazioni per la conversazione di Tariq Ramadan del 2 dicembre al Teatro Auditorium (consigliate ma non obbligatorie), sono possibili inviando una mail a: editrice@il-margine.it entro le 13 di venerdì. La sala sarà accessibile anche ai non prenotati fino ad esaurimento posti dalle 19.30
"Di lui avevo sentito parlare in modo contrastante, ora venerdì Tariq Ramadan sarà all’auditorium di Trento a presentare il suo libro Il genio dell’Islam. Nella ‘gloriosa’ città di Trento, vorrei dire, vista la portata dell’iniziativa che durante quest’anno vi si è svolta e sta ora giungendo a termine" – esordisce Riccardo Mazzeo, scrittore, editor storico della casa editrice Erickson e del libro "Il pericolo delle idee" di Tariq Ramadan e Edgar Morin.
Dopo 12 mesi e oltre 30 iniziative, tra gli eventi principali e quelli collegati, si conclude infatti Utopia500. Cercando una società più giusta, il progetto della casa editrice Il Margine e del servizio attività culturali della Provincia di Trento, che coinvolge una serie di enti culturali trentini. Cinquecento anni fa, nel dicembre 1516, Thomas More pubblicò Utopia: l'isola dell'eguaglianza, della giustizia, della dignità per tutti. Non solo una provocazione forte ma ironica e raffinata all'Inghilterra del tempo ma anche l'invenzione di una parola geniale, fortunatissima e discussa, che sarebbe stata al centro del dibattito politico per il mezzo millennio successivo, fino ai nostri giorni. Che forse, anzi, mai come oggi si propone nella sua polisemia e capacità di dialogo con temi cruciali del contemporaneo. Per rendere vivo e attuale questo anniversario, la casa editrice Il Margine ha ripubblicato Utopia di Tommaso Moro - prima in Italia - con la nuova traduzione di Lia Guardini e la cura di Francesco Ghia.
Occidente e Islam: il dialogo NON è un’utopia: questo il denso titolo che alla negazione “non” affida il senso di un percorso inaugurato il 17 gennaio da “L’utopia di restare umani” di Benasayag, per proseguire il 31 con “L’utopia del futuro dell’utopia” di Bauman. Da qui la rassegna si è dipanata approfondendo le distopie di Agnes Heller, “l’utopia della felicità” di Recalcati e quella “degli alberi” di Julia Hill. E, ancora, Charmet ha esplorato il tema dell’educazione mentre Laura Curino con il suo spettacolo ci ha portato a conoscere il genio di Adriano Olivetti. La filosofa De Monticelli ci ha dato la sua visione de “l’utopia al di qua del bene e del male” mentre Gli Apocrifi hanno cantato la poesia di de Andrè, e Corrado d’Elia ha rinnovato quella di Cirano di Bergerac. Senza dimenticare uno sguardo sull’altrove rappresentato dal carcere, tema su cui è in corso una mostra al Museo diocesano tridentino.
“Al recente Festival della letteratura di Mantova, dopo aver fustigato l’Occidente per tutti i dissesti che ci ritroviamo a vivere – prosegue Mazzeo – Tariq Ramadan ha insistito su come sia essenziale per i musulmani aprirsi, svecchiarsi, uscire dal Medioevo che non consente l’utilizzo di immagini, la musica, la letteratura, e si limita a una ripetizione stantia del Corano. Da una parte abbiamo l’Occidente, non liquido ma gassoso, disperso in mille rivoli, che non ci dà più alcuna certezza. Forse Trento rappresenta ancora un’isola felice - osserva lo studioso - ma in generale da un lato abbiamo l’Occidente che ha perduto il senso, dall'altro l’Islam che si è quasi calato in un bassofondo di irrealtà. In questo scenario inquietante, Tarik Ramadan - studioso di Baudelaire e Mallarmè, che si è nutrito di filosofia tedesca - desidera dare il proprio contributo per schiudere gli occhi dei musulmani a favore del dialogo con l'Occidente. In questa sua missione porta avanti la ricerca di tutti gli spiragli possibili per il dialogo. Celebra la musica, la poesia, ha fatto ricantare Cat Stevens e lo stesso Sting ci ha sorpreso con la sua Inshallah - conclude Mazzeo".
Il teologo e filosofo musulmano Tariq Ramadan - cittadino svizzero di famiglia egiziana che insegna a Oxford e in altre università ed è diventato un punto di riferimento per i giovani islamici di tutta Europa - nel libro e nella sua “lectio” all’auditorium, farà i conti con le questioni più scottanti sollevate oggi a proposito dell’Islam – dalla violenza politica al problema delle donne – per sfatare i pregiudizi e aprire un confronto consapevole della complessità di una tradizione religiosa e culturale che va conosciuta e con cui dobbiamo trovare canali di comunicazione liberi da pregiudiziali ideologiche. A introdurlo ci sarà il professor Massimo Campanini, uno dei massimi esperti italiani di pensiero islamico. Prologo ed epilogo musicale del Trio Kosmos (Giordano Angeli, Corrado Bungaro, Carlo La Manna).
Alla presentazione dell'iniziativa, svoltasi oggi 30 novembre nell'ambito di Cultura Informa, oltre a Mazzeo erano presenti: Lorenza Holler (Servizio attività culturali della Provincia di Trento), Carlo La Manna (musicista e compositore, Trio Kosmos), Andrea Schir (presidente della casa editrice Il Margine).
Schir, in particolare, ha sottolineato come Utopia500 sia stato non "un percorso locale ma che ha abbracciato il mondo con il pensiero, con una tensione quasi quotidiana a intendere il tema 'utopia' come allargamento dello spazio del possibile,vero significato del termine utopia stesso. Sono state più di 9.300 le persone che hanno colto l'opportunità per discutere di pace, sogni, passioni,felicità, carcere, pazzia, speranza non come vizio dell'ottimista ma come realismo di chi crede che costruire una società più giusta non sia solo un esercizio sterile, il realismo di chi ha a cuore la propria vita e quella di tutti gli esseri umani" - conclude.
30/11/2016